Durante l’ultima glaciazione (terminata circa 12.000 anni fa), la Valle Antigorio era occupata dall’esteso Ghiacciaio del Toce. A valle di esso scorrevano innumerevoli torrenti, che con il tempo hanno eroso la roccia generando strette vallate e gole ad andamento meandriforme. Con il ritiro dei ghiacciai, anche i torrenti si sono ritirati e hanno lasciato quelli che sono oggi gli Orridi di Uriezzo. Attualmente infatti i corsi d’acqua non scorrono più all’interno di questi canyon ed è dunque possibile visitarli agevolmente a piedi.
Descrizione
Gli Orridi sono caratterizzati da una serie di grandi cavità subcircolari separate da stretti e tortuosi cunicoli. Le pareti sono tutte scolpite da nicchie e scanalature prodotte dal moto vorticoso e violento di cascate d’acqua. In certi punti si avvicinano a tal punto che dal fondo non permettono la vista del cielo.[1]
Orrido Sud: chiamato dagli abitanti del luogo Tomba d’Uriezzo,[2] è il più spettacolare, lungo circa 200 m e profondo da 20 a 30 metri
Orrido Nord-Est: lungo circa 100 m e profondo una decina, molto stretto in alcuni punti
Orrido Ovest: meno caratteristico, formato da due tratti distinti.
Un quarto orrido, che prende il nome di Vallaccia, si trova poco sotto la Chiesa di Baceno, ma è difficilmente accessibile e termina con un salto sul torrente Devero.
Ecosistema
Gli Orridi costituiscono un ecosistema complesso caratterizzato da elevata umidità, scarsa illuminazione, pareti lisce e levigate. Varie specie vegetali, in particolare muschi e felci, sono in grado di adattarsi a tali difficili condizioni ambientali e sono presenti in grande varietà.