La torbiera di Agrate Conturbia nasce e si sviluppa al centro di un’area circondata da un bosco planiziale di ontani, farnie, betulle, castagni e salici. Nel secolo scorso i boschi paludosi occupavano grandi aree, prima che bonifiche e canalizzazioni di corsi d’acqua li riducessero a poche vestigia.
L’ambiente naturale protetto della Torbiera facilita non solo la sopravvivenza e riproduzione degli animali residenti, ma anche quella di specie migratorie in transito.
Il Parco faunistico “La Torbiera” è un lembo di terra salvatasi fortunatamente dall’azione dell’uomo. Esso si compone di una porzione aperta alla visita del pubblico e di un’area protetta, rifugio di animali e piante. L’area protetta copre un’estensione di circa 40 ettari, dove il bosco si apre in radure frequentate da caprioli, volpi, faine, rettili (prima fra tutte la vipera comune), falchi di palude e altre specie ornitologiche. Le zone umide sono popolate anche da anfibi (tritone), ardeidi, anatidi e rettili (biscia d’acqua).
Alla vista l’area si mostra dolcemente ondulata, con leggere pendenze alternate a depressioni spesso occupate da alluvioni torbose e piccoli specchi d’acqua. Percorrendola incontriamo tre zone umide alimentate da acque meteoriche e/o di risorgiva, oltre a piccoli torrenti, polle e altre raccolte d’acqua. La temperatura raggiunge un massimo in luglio ed un minimo in gennaio (compresa fra 0°C e 5°C). Le piogge, tipiche del clima continentale, registrano un minimo in gennaio e due massimi, in primavera e in autunno. L’umidità sempre presente favorisce lo sviluppo della vegetazione igroscopica.
La flora è tipica dei boschi di latifoglie caducifoglie mesofile (querceti) e delle zone umide. Le zone boschive, in cui la farnia (Quercus robur) è quasi sempre dominante, si alternano a prati umidi e zone destinate al pascolo. Nei querceti la betulla (Betula pendula) e il castagno (Castanea sativa) si localizzano nei tratti più aperti. Robinia (Robinia pseudoacacia) e quercia rossa (Quercus rubra), piante di origine nordamericana ormai naturalizzate nella zona, tendono a formare popolamenti puri. Il sottobosco è caratterizzato dalla presenza di felce aquilina (Pteridium aquilinum).
La vegetazione del lago del parco offre rifugio a varie specie durante i vari periodi dell’anno.